La storia del marchio Zündapp, iniziò nel 1917 a Norimberga, e rimase sempre legata al mondo delle due ruote, tuttavia per ben due volte l’azienda tentò di sfondare nel mondo dell’auto. Il primo tentativo avvenne nel 1931 con l’aiuto di Ferdinand Porsche, e portò alla nascita del modello 12, mosso da un motore stellare a cinque cilindri raffreddato ad aria; quest’ultimo fu prodotto in pochi esemplari e, di fatto può essere considerato uno dei primi prototipi che portò alla nascita dell’iconico Maggiolino nel 1938.
Dopodiché l’azienda ritentò con la piccola Janus, nel 1956, realizzata su licenza Dornier. La vettura aveva dimensioni contenute e presentava la caratteristica porta anteriore che dava accesso al posto guida, soluzione adottata anche da Iso con la Isetta, ma la novità introdotta in questo caso era che, anche nella zona posteriore della vettura, vi era la stessa soluzione di accesso, quindi la vettura era perfettamente simmetrica.
I sedili posteriori erano in senso contrario alla direzione di marcia, ecco perché la vettura veniva definita la entra-esci. Questa soluzione originale ed anticonformista, portò Zündapp a scegliere il nome Janus, da Giano, la divinità romana spesso raffigurata con il volto rivolto in entrambe le direzioni. Riguardo la motorizzazione, quest’ultima era spinta da un motore monocilindrico di 248 CC.
La marcata originalità non aiutò la Janus nelle vendite e, dopo lo scarso successo commerciale, la casa tornò a concentrarsi sulle due ruote fino al 1984, quando per difficoltà finanziarie fu costretta a dichiarare fallimento, ed in seguito venne assorbita dalla Honda.
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