Nel corso della sua storia, il marchio Panhard, introdusse varie innovazione tecnologiche, che hanno diritto di entrare a pieno titolo nella storia dell’automobilismo mondiale. Renè Panhard, insieme al socio Périn, fondò nel 1867 l’omonima azienda che, all’inizio, produceva macchine utensili. Dopo la scomparsa di Périn, entrò nella società Émile Levassor, compagno di studi di Panhard e, nel 1889, l’azienda acquistò i diritti da Daimler per la produzione della prima vettura dotata di motore a scoppio.
Nel 1965, fu la volta della fusione con Citroën e, venne lanciato il primo modello del nuovo corso, la 24, protagonista dell’articolo. Lo sviluppo di una vettura, che prendesse il posto della PL17, era già in porto da tempo, tuttavia, dopo l’ingresso di Citroën, venne scartata la proposta definitiva, poiché troppo in concorrenza con il modello ID del Double Chevron, quindi si optò per una berlina tre volumi e due porte con configurazione 2+2 (24 C) per la versione a passo corto e, 4 posti (24 B) per quella a passo lungo (+ 25 cm di lunghezza). La linea era molto moderna, con il taglio dei finestrini quasi orizzontale ed il frontale aerodinamico, anche grazie ai proiettori multipli integrati sotto un unico rivestimento trasparente, vera novità per l’epoca.
Gli interni erano caratterizzati da finiture superiori alla categoria, che davano alla vettura un tocco di vera e propria esclusività, mentre, sul piano meccanico, la 24 riprendeva lo schema della precedente PL17 con motore boxer di 851 CC e 42 cv, che arrivavano a 50 nelle versioni Tigre. Purtroppo le novità proposte dalla vettura, in termini di stile e contenuti fecero lievitare i costi, cosicché quest’ultima si ritrovò un prezzo di partenza veramente salato, che ne limitò le vendite, costringendo i vertici dell’azienda a proporre, in seguito, una versione più economica, che però non riscosse il successo sperato, portando così il marchio alla fine. A seguito del flop della vettura, la Citroën chiuse la divisione Panhard nel 1967, dopo appena quattro anni di produzione del modello.
La divisione militare del marchio, la Panhard Defense, è ancora in attività ed ha mantenuto lo storico nome fino a pochi anni fa, quando è stata rinominata Arquus Defense.
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