Negli ultimi anni, a causa dei conosciuti scandali sulle emissioni e della necessità di ridurre l’inquinamento ambientale, l’idea dell’auto a propulsione elettrica è tornata alla ribalta. Tuttavia, come ho già scritto in altri articoli dedicati a questo genere di auto, lo sviluppo della propulsione alternativa al petrolio, si ritrova già agli albori dell’automobilismo, con esempi quali la Compagnie Parisienne des Voitures Electriques fondata da Louis Antoine Kriéger o la Milburn famosa per la sua Light Electric, senza dimenticarci di esempi concreti anche in Italia, come l’auto elettrica costruita dalle Officine Galileo agli inizi del ‘900.
Oggi, in occasione del Friday For Future, ho deciso di dare spazio a una vettura elettrica del passato e, al di là del punto di vista che si può avere circa questa tipologia di propulsione, credo non ci fosse giorno migliore per raccontarvi la storia della Micron, progettata e prodotta in Italia. Prima di introdurre questa originale ed innovativa auto devo, con un pò di amarezza, farvi una premessa: l’articolo è sostanzialmente basato su poche notizie che si trovano, prevalentemente su internet, pertanto non presenta alcuna novità rispetto a ciò che si può visualizzare sui vari motori di ricerca. Ho anche avuto modo di contattare il figlio dell’ideatore del progetto, il quale mi ha riferito che il progetto Micron sarebbe in vendita. Sfortunatamente, oltre a questo particolare, non sono riuscito ad ottenere maggiori informazioni e, dal mio punto di vista, è un vero peccato, perché aver avuto un quadro di insieme più ricco di dettagli, avrebbe sicuramente valorizzato l’argomento, dando la giusta considerazione all’auto e al team che ci ha creduto fin dall’inizio.
Dopo questa promessa, partiamo dal nostro paese, l’Italia, che da sempre è terra di motori a scoppio e, la cui storia automobilistica, non è coronata da molti esempi a propulsione elettrica, anche perché gli stessi governi che si sono susseguiti, non hanno sufficientemente incentivato questo tipo di auto nel nostro paese. L’ultimo esempio odierno, arriva dalla Askoll, azienda di Dueville in provincia di Vicenza, già produttore di veicoli due ruote elettrici, bici e scooter, che aveva presentato un’innovativa vettura elettrica dal prezzo accessibile ma, non è riuscita ad ottenere finanziamenti, costringendo l’imprenditore Elio Marioni, a cercare partner in Cina, terra più aperta a questo genere di vetture, nonostante sia tra i paesi costruttori di auto più giovani.
Le prospettive poco incoraggianti su questo tipo di vetture, non fermarono però, la determinazione, l’entusiasmo e la voglia di innovare di Pacifico Mazzieri, titolare delle Officine Mazzieri Pacifico nate nel 1959 a Cingoli in provincia di Macerata, il quale già da metà anni ’80, mosso dalla voglia di creare una vettura a suo nome, iniziò lo sviluppo di un’auto che si distinguesse nel panorama automobilistico italiano, infatti, la vettura in questione, che doveva portare 4 persone e relativi bagagli, era mossa da un motore elettrico. Dopo un lungo periodo di studi, alla fine degli anni ‘80, vide la luce il primo calco, con il quale venne definito il design e, successivamente il progetto passò al prototipo in gesso scala 1:1, per consentire la produzione degli stampi per la carrozzeria in fibra di vetro. Nel 1990 venne messo su strada il primo prototipo, spinto però da un motore a benzina per poter comodamente provare l’assetto, i freni, la guidabilità e le future prestazioni del veicolo. Incoraggiati dalle sue ottime doti, Pacifico e la sua squadra incominciarono la trafila burocratica per l’omologazione della nuova vettura, per la quale fu scelto il nome Micron, come la celebre unità di misura. Dopo un periodo di grande lavoro e di un ulteriore impegno da parte della piccola azienda artigianale e del suo team, che doveva spostarsi dalla sede vicino a Macerata fino alla motorizzazione di Roma per effettuare le innumerevoli prove su strada, finalmente Mazzieri riuscì ad ottenere l’attestato dell’omologazione C.E.E. per la libera circolazione stradale.
Archiviato il problema dell’omologazione, la piccola realtà dovette fare i conti con le poche risorse economiche, che impedirono al progetto Micron di decollare. Tuttavia non mancarono da parte di Mazzieri iniziative per sponsorizzare la sua rivoluzionaria vettura, anche attraverso la partecipazione agonistica di quest’ultima, nel 1992 e nel 1993, al Campionato Italiano di Veicoli Elettrici e Solari, con alla guida Stefano Mazzieri, figlio di Pacifico, riportando buoni risultati nei circuiti e nelle crono-scalate nazionali. Seguirono inoltre iniziative volte a raccogliere finanziamenti Europei, attraverso attività promozionali per far conoscere al meglio la Micron e il progetto che stava dietro ad essa, ma l’azienda non riuscì ad ottenere aiuti da nessun ente, e anche in Italia le cose non furono molto diverse. Queste difficoltà comunque, non impedirono alla Mazzieri, di produrre 25 unità di Micron, che tutt’oggi circolano in Italia, ma anche in Svizzera e Portogallo.
Considerando che il progetto risale a circa trenta anni fa, si può certamente affermare che era avanti per l’epoca, per certi versi possiamo considerarlo visionario, tanto è vero che ancor oggi il concetto di questa vettura rimane moderno. Ovviamente l’autonomia con un aggiornamento tecnico potrebbe migliorare, così come il design, ma l’idea di partenza rimane fresca e, chissà che prima o poi, non possa esserci un ritorno per questa auto elettrica sognata, progettata e realizzata in Italia, una seconda possibilità che sappia valorizzare la Micron, dando la giusta ricompensa a Pacifico Mazzieri e ai suoi collaboratori.
Se volete seguire le novità sul progetto Micron vi consiglio i seguenti Link:
Officine Mazzieri – Pagina Facebook
Officine Mazzieri – Sito Ufficiale
Mazzieri Micron – Pagina Facebook
Per le foto si ringrazia allcarindex.com
Copyright © Storie di Vecchie Auto. All rights reserved.
Rispondi