L’avventura automobilistica dell’inglese Gilbern iniziò nel 1959, per volontà di Giles Smith e Bernard Friese, ingegnere tedesco con esperienza nella fibra di vetro.
La prima vettura della casa fu la GT, una coupè 2+2 dalla linea elegante e sportiva, che prendeva molti spunti da vetture di altri marchi inglesi dell’epoca, come Aston Martin e MG; la carrozzeria era in vetroresina realizzata in pezzo unico. L’auto fu venduta in kit, come spesso accadeva in quell’epoca, dato il notevole risparmio fiscale che comportava rispetto alle auto vendute assemblate.
Il telaio della vettura era in tubi quadrati di acciaio e, le prime vetture adottavano le sospensioni anteriori dell’Austin A35, mentre l’assale posteriore era quello della Morris Minor modificato. Inizialmente le motorizzazioni della vettura erano il noto 948 CC della BMC, che in optional poteva essere dotato di un compressore Shorroks, il Coventry Climax di 1098 CC con albero a camme in testa o, in alternativa, il 1588 CC che equipaggiava la sportiva MG A. Successivamente, venne introdotto il propulsore della MG B di 1800 CC e, l’aumento di cilindrata comportò anche il cambio di nome della vettura, ora identificata come GT1800.
La GT uscì di produzione, dopo 280 esemplari, nel 1966, lasciando spazio al modello Genie. La Gilbern proseguì la sua corsa fino al 1973, anno della chiusura, per fallimento.
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