Nell’Italia del dopoguerra molte realtà industriali cercarono di avventurarsi anche in campi diversi da quelli di loro pertinenza, nel tentativo di rilanciarsi o semplicemente per aumentare le proprie opportunità in un paese che stava risorgendo dalle proprie macerie. L’avventura della BBC partì proprio da questi presupposti, grazie alla volontà di Beretta, famosa per le sue armi, dell’ingegner Giuseppe Benelli titolare assieme ai fratelli dell’omonima casa motociclistica e di Luigi Castelbarco, finanziere con alle spalle una attività sportiva automobilistica. Nel 1947 i tre personaggi si riunirono per discutere la progettazione e la produzione di una vettura in grado di competere con la Fiat Topolino, con quattro comodi posti e un prezzo concorrenziale. I presupposti per una concreta realizzazione sembravano esserci tutti; Beretta esperta in armi poteva vantare una lunga esperienza nel campo della lavorazione dei metalli, Benelli avrebbe fornito il motore di derivazione motociclistica e non di meno importanza Castelbarco avrebbe messo i capitali necessari alla realizzazione.
Già nel 1948, la Benelli, completò lo sviluppo del propulsore bicilindrico in alluminio da 750 CC e 21 CV (4,5 CV in più rispetto alla rivale Topolino), che venne collocato anteriormente in blocco con frizione e cambio a 4 marce. Anche la trazione era anteriore. Il telaio a longheroni e traverse scatolate e saldate fu anch’esso opera della casa pesarese. La carrozzeria, ispirata vagamente alle vetture americane, fu disegnata sempre da Benelli, ma realizzata dalla Carrozzeria Rosso di Torino, che allestì il prototipo della vettura, anche in versione cabriolet e furgoncino.
Ben presto però, l’entusiasmo per il progetto si affievolì, anche a causa dell’allontanamento di Beretta, forse pressato da Fiat che sicuramente vedeva nella piccola BBC un modello scomodo, o forse semplicemente perché scoraggiato dai costi di produzione che si erano rivelati più alti del previsto. La Benelli rimase l’unica a credere nel progetto, ma purtroppo nel 1948 dovette abbandonarlo lasciando cadere questa opportunità nell’oblio. In tutto come già detto, vennero prodotti tre prototipi della vettura, uno di questi fa ad oggi parte della Collezione Beretta.
Per le foto si ringraziano il sito Beretta e L’automobile Italiana. Giunti Ed. 2006
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