Non si può certo dire che la Maestro sia nata nel periodo migliore della Leyland, anzi, il gruppo era in piena ristrutturazione dopo la bancarotta del 1975, che aveva portato la società ad essere nazionalizzata. Per risolvere i problemi dell’ azienda venne chiamato Michael Edwardes, il quale dette il via alla progettazione di una gamma completamente nuova in grado di coprire i principali segmenti di mercato, da quello delle citycar fino al medio alto.
Il primo modello del nuovo corso fu la Austin Metro nel 1980, a cui si affiancò successivamente, nel 1983, la Maestro. Sulla stessa piattaforma di quest’ultima venne sviluppata la berlina Montego, lanciata l’anno successivo. Entrambe le vetture avevano l’obbiettivo di sostituire più modelli contemporaneamente all’interno del gruppo: la Maestro doveva coprire la fetta di mercato dell’Austin Allegro e dell’Austin Maxi, mentre la Montego doveva rimpiazzare l’Ambassador (ultima evoluzione della Leyland Princess) e la Morris Ital (profondo restyling della Marina e ultima vettura prodotta dal marchio Morris). Sostituire quattro modelli con due, era un evidente segno di riduzione di costi, di semplificazione, mirati a riportare nuovamente i conti in attivo. Tuttavia i tagli non si limitarono ai modelli in listino, ma la situazione di crisi si ripercosse anche sulla progettazione della Maestro, codice interno LM10, e le prime a farne le spese furono le innovative sospensioni Hydragas, sostituite da un più comune schema MacPherson all’anteriore e a ruote interconnesse al posteriore, schema simile a quello della Golf per altro.
La trazione era anteriore, abbinata inizialmente a motori 1.3 A-Series e 1.6 R-Series. Quest’ultimo fu una scelta di ripiego, in quanto al momento del lancio i nuovi propulsori S-series non erano ancora pronti. Si optò quindi sul propulsore E-Series della Austin Maxi, modificato, che portò alla frettolosa nascita della Serie R prodotta solo in cilindrata 1.6 che, fin dal suo debutto, soffriva di problemi di accensione e guasti alla guarnizione della testata. Anche se nel 1984 finalmente il motore S-Series vide la luce, la nomea di vettura poco affidabile aveva già avvolto la Maestro e anche le vendite ne risentirono. Il motore R-Series venne montato anche sulla versione sportiva, la MG Maestro, alla quale si aggiunsero, oltre ai già citati problemi del motore, anche quelli dei due carburatori Weber adottati, che non potevano essere regolati dai concessionari poiché abituati ai carburatori SU. La MG con motore R rimase in listino un solo anno, dopodiché, venne riproposta con un nuovo propulsore 2.0 O-Series dalla maggiore potenza. Lo stile della vettura, curato da Ian Beech sotto la supervisione di David Bache, era molto semplice, caratterizzato da ampie superfici vetrate e, ad una prima impressione, risultava quasi datato già al momento del suo lancio. Nonostante questo la Maestro introdusse anche degli elementi interessanti per l’epoca come i paraurti in colore con la carrozzeria (solo nelle versioni più accessoriate). Oltre a questo le Maestro Mg e Vanden Plas erano dotate di strumentazione digitale e sintetizzatore vocale che forniva informazioni e segnalazioni sulla vettura; roba molto avveniristica se consideriamo l’epoca del progetto. La gamma, infine comprendeva anche la versione commerciale, chiamata Maestro Van.
Nel 1988 il gruppo Rover venne acquistato dalla British Aerospace. Il cambio di nome avvenne nel 1987 a seguito di una ulteriore riorganizzazione che portò alla cancellazione del marchio Austin. Tuttavia la gamma di allora, che comprendeva Metro, Maestro e Montego (berlina e sw), non venne sottoposta ad un rebadging, bensì, al posto del marchio Austin venne semplicemente inserito il nome del modello, lasciando quindi i modelli senza un vero e proprio marchio. Maestro e Montego rimasero quindi in una specie di limbo, riposizionate nel mercato come vetture a buon prezzo, una sorta di entry level, con equipaggiamento semplificato all’interno della gamma Rover e, sempre nello stesso anno vennero sottoposte ad un leggero aggiornamento stilistico che riguardava paraurti, mascherina e dettagli interni. Anche la Metro rimase “senza marchio”, ma solo fino al 1990, quando dopo un profondo restyling entrò ufficialmente nel listino Rover come Metro/Serie 100.
La Maestro assieme alla Montego fu prodotta fino al Dicembre 1992 nello stabilimento di Cowley South Works, dopodiché le linee vennero spostate nello stabilimento Body Plant di Oxfort (oggi MINI Plant Oxford dove si producono le Mini by BMW), dove la produzione continuò fino al 1994. La storia produttiva della Maestro in territorio britannico terminò poco dopo l’acquisizione del Gruppo Rover da parte di BMW, ma nel 1995 grazie ad un accordo tra il gruppo Inglese e il governo Bulgaro ripartì, a Varna, la produzione in kit CDK (Complete Knock Down). L’avventura ebbe comunque vita breve, poiché l’attività cessò nel 1996, dopo 2200 vetture costruite. Il fallimento fu causato dell’arrivo sul mercato Bulgaro di vetture dal prezzo contenuto come Daewoo e Skoda, che non permisero alla Maestro di ritagliarsi uno spazio.
Successivamente 621 Maestro bulgare, con carrozzeria berlina e Van, mosse dal motore 1300 CC ed equipaggiate con guida a destra, vennero acquistate dalla Trans Europa Trading, che operava da Parkway Services, vicino alla città di Ledbury nell’Herefordshire. La società convertì, a partire dal 1997, le auto alla guida a destra, utilizzando pezzi di ricambio acquistati da Rover. Le Maestro Ledbury sono tutte identificate da numero di telaio VIN e non Rover. Le Maestro completate in Bulgaria, con numero di telaio Rover, vennero invece acquistate dalla società Apple 2000 Ltd di Culford, Bury St Edmunds, Suffolk, che le convertì con guida a destra tra il 1998 e il 2000. Sempre nel 1998 la società cinese Etsong acquistò le linee della Maestro e iniziò la produzione in Cina nel 2000. In seguito vendette alla Faw la fabbrica nel 2003. Dal 2008 la Maestro, rivista profondamente, è stata nuovamente rilanciata sul mercato cinese dalla Yema con nome F12 e tutt’oggi è presente in listino.
Qui trovate il sito di appassionati del modello: Austin Maestro & Montego Owners Club
Austin Rover Press 1983
Per le foto si ringrazia Austin Maestro & Montego Owners Club
Brochure 1983
Per le foto si ringrazia Al Walter – flickr.com
Brochure 1984
Per le foto si ringrazia Al Walter – flickr.com
Brochure 1985
Per le foto si ringrazia Al Walter – flickr.com
Brochure 1986
Per le foto si ringrazia Al Walter – flickr.com
Brochure 1987
Per le foto si ringrazia Al Walter – flickr.com
La Maestro Van
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