Sono sempre meno quelli che oggi ricordano il marchio francese Simca, fondato dall’italiano Enrico Teodoro Pigozzi. La società fu costituita da quest’ultimo per commercializzare auto Fiat in territorio francese all’inizio degli anni 30 e, la sua storia in questo, è molto simile a quella che caratterizzò gli albori del marchio spagnolo Seat. Il buon andamento di vendite in Francia, fece capire a Pigozzi, che avrebbe potuto intraprendere la strada di costruttore di auto proprie, acquistò quindi una Fabbrica a Nanterre e così nacque, nel 1935, SIMCA (Societé Industrielle de Mécanique et Carroserie Automobile), anche se il primo modello svincolato da FIAT arrivò solo nel 1951 ed il suo nome era Aronde.
Tra i modelli di maggior successo, dopo i primi Fiat e la già citata Aronde, vanno ricordati il modello 1000, venduto in quasi 2 milioni di esemplari dal 1961 al 1978 e, la protagonista dell’articolo, ovvero la 1100 prodotta dal 1967 al 1985 in più di 2 milioni di esemplari, in vari modelli di carrozzeria ed adottando vari marchi, ecco perché possiamo considerarla un’auto dalle 1000 vite, anzi 1100! Derivata dal progetto interno 936 del 1966, fu presentata alla stampa in versione 3 e 5 porte, successivamente nel 1968 fu presentata la Break in versione 3 porte e in seguito a 5, oltre al minivan commerciale che, dette vita anni dopo, alla Rancho (Ranch per il mercato italiano), progettato con Matra.
Andando con ordine, insieme alla 1000, la 1100 fu uno dei capisaldi della produzione ed attraversò le fasi dell’ acquisizione della Simca da parte di Chrysler, che iniziarono già nel 1958 e, si concretizzarono qualche anno dopo. Nacque quindi la Chrysler Europe e, poco dopo la formazione del nuovo gruppo, la 1100 cominciò, senza successo, ad essere importata anche in America sotto il nome 1204; da segnalare che quest’ultima versione adottava il climatizzatore di serie, accessorio raro per un’ auto compatta dell’epoca.
Nel 1977 la 1100 venne affiancata da una nuova variante, la già citata Rancho (1977-1985), quest’ultima sviluppata basandosi sulla versione furgonata e, da molti considerata l’antesignana dei moderni suv, per il suo aspetto da fuoristrada, anche se, non poteva essere a pieno considerata tale, poiché dotata di sola trazione anteriore; il motore era 1500 cc da 80 cv. Riscosse un discreto successo e fu commercializzata sia come MATRA -SIMCA che, successivamente, come MATRA – TALBOT.
Il gigante Chrysler entrò presto in crisi, e nonostante il lancio di modelli interessanti come la 1307/1308 e la Horizon, entrambe Auto dell’Anno rispettivamente nel 1976 e nel 1979, decise di vendere al gruppo PSA la divisione Europea e, questo fu il canto del cigno per il marchio Simca, già appannato prima da Chrysler e definitivamente surclassato dal riesumato marchio Talbot, marchio che riportava alla memoria auto di lusso e dal design unico e, che invece si trovò ad essere riposizionato come marchio entry level del gruppo Peugeot – Citroën.
A partire dal 1980 anche alla 1100 venne applicato il marchio a T, mentre il 1982 fu l’ultimo anno in listino per il modello, anche se nelle versioni commerciali, continuò ad essere prodotto fino al 1985. La 1100 uscì definitivamente di produzione dopo 18 anni di onorata carriera, con vendite sempre soddisfacenti, nonostante le varie crisi e ristrutturazioni aziendali dei vari marchi con cui fu commercializzata. Riguardo il marchio Talbot, venne ritirato dai mercati nel 1986, assieme alla gamma modelli, sia di derivazione Chrysler, sia i nuovi modelli Tagora e Samba sviluppati da PSA. La cancellazione del marchio tuttavia, interessò solo in parte il mercato dell’Inghilterra, dove attraverso il furgone Express, di derivazione FIAT, la Talbot rimase attiva fino al 1996.
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